Da giorni i residenti di Sant’angelo, Ospizio, Costa e Piazza del Galdo

Da giorni i residenti di Sant’angelo, Ospizio, Costa e Piazza del Galdo, lamentano un odore nauseabondo proveniente dal depuratore di costa. Una situazione che si ripete ciclicamente ogni estate, con i residenti costretti a tenere chiusi per l’intera giornata balconi e finestre per evitare di sentire il cattivo odore. Più volte il problema è stato sollevato, anche dall’associazione Luigi Gonzaga di Costa, guidata da Luigi Pergamo, senza però avere nessun tipo di riscontro dal comune, Arpac e regione. “È tutta colpa di chi ha voluto la realizzazione di questo impianto qui a Costa, ossia l’ex sindaco Giovanni Romano, noi siamo già circondati dal fiume, dalla cava, dal cimitero, dalle antenne, e per questo sono aumentate nel nostro territorio le patologie tumorali. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Somma con un lungo comunicato Stampa. “Siamo dinanzi ai problemi – dichiara il primo cittadino Somma – che si verificano ogni estate e sui quali nessuno, dopo tre anni di richieste di intervento da parte mia, ha inteso porre rimedio. Abbiamo ricevuto in questi giorni diverse segnalazioni e ci siamo prontamente attivati per un controllo congiunto di Polizia Locale e Compagnia dei Carabinieri di Mercato S. Severino, controlli a cui hanno partecipato anche il Vicesindaco Figliamondi e l’Assessore Della Corte. Ritengo inaccettabile questo lassismo quando in ballo c’è la salute dei cittadini e gli organi competenti dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e adottare soluzioni non solo efficaci ma anche immediate”. Il primo cittadino, come già avvenuto nell’Agosto 2019, ha inviato una missiva al Ministero per l’ambiente, all’Arpac, all’Assessorato all’ambiente e alla Direzione del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti della Regione Campania, alla Gori e alla Cogei con richieste chiare, puntuali e dettagliate, intimando di attuare con immediatezza gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione che risolvano definitivamente il problema delle maleodorazioni.
Tale missiva è stata inoltrata anche alla Procura della Repubblica per verificare se vi fossero profili di responsabilità rispetto alla grave inerzia riscontrata nel dare avvio ai lavori di adeguamento. “Abbiamo nuovamente chiesto – dichiara il Sindaco Somma – interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione del complesso, pianificazione degli interventi di ammodernamento impiantistico e tecnologico delle strutture, cronoprogramma di gestione attuale e futura, concretizzazione della lotta agli scarichi illegali, controllo costante e metodico, delle immissioni delle acque reflue nei corpi idrici superficiali e la necessaria pulizia dell’alveo del torrente Solofrana che potrebbe causare esondazioni e danni a cose e persone”.

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