, la denuncia di Mario Polichetti (vice coordinatore regionale Udc): “Procura della Repubblica di Salerno, comando provinciale dell’Arma e Ordine dei Giornalisti prendano provvedimenti contro chi ha divulgato e pubblicato la foto di Alfredo Erra nella caserma dei carabinieri”
“Alfredo Erra ha ucciso una persona a sangue freddo e per questo auspichiamo una pena esemplare. La famiglia di Anna Borsa potrà contare sul mio sostegno personale, se e quando lo vorrà. Detto ciò, mi sento di condannare la gestione mediatica di questo caso. Diffondere la foto – attuale o di repertorio – di una persona arrestata, in caserma, seduto con le mani dietro la schiena perché ammanettato, è una caduta di stile che l’Arma dei darabinieri poteva e doveva evitare. Successivamente, da parte di alcune testate giornalistiche, pubblicare un’immagine di così cattivo gusto, quando di Alfredo Erra c’erano foto di qualsiasi tipo sui suoi canali social, è stata una scelta assurda ed incomprensibile. Auspico che la Procura della Repubblica di Salerno, il comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Salerno ed il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania possano prendere provvedimenti sui responsabili di queste discutibili azioni, che vanno oltre il diritto di cronaca garantito dalla nostra Costituzione”.
Così Mario Polichetti, vice coordinatore regionale dell’Udc, interviene sul femminicidio avvenuto a Pontecagnano Faiano, dove ha perso la vita la giovane Anna Borsa. “Già prevedo che i finti moralisti strumentalizzeranno le mie parole. Ma parlo da marito, da padre di famiglia e da medico specializzato in ginecologia: sono da sempre accanto alle donne e combatto per loro quotidianamente. Tuttavia, la pratica del dover “sbattere il mostro in prima pagina”, non mi appartiene. Alfredo Erra, per quanto mi riguarda, dovrà scontare una pena esemplare e per questo mi appello alla magistratura. Ma perché diffondere quella foto in cui era ammanettato in caserma? Forse per creare un “sentimento” positivo di cui i carabinieri non hanno certo bisogno, considerato il loro incontestabile lavoro quotidiano per difenderci? O forse per permettere a testate giornalistiche, alcune anche molto autorevoli, di ottenere qualche like in modo becero? Davanti a tutto questo faccio un passo indietro. Anna Borsa è morta e nessuno la potrà riportare indietro. Dobbiamo assicurarci che Alfredo Erra paghi in carcere per quello che ha fatto e non godere nel vederlo piegato su se stesso mentre era sotto custodia delle forze dell’ordine. Mi auguro che Procura, comando provinciale dell’Arma ed Ordine dei Giornalisti prendano provvedimenti in merito”.
Dott.re Mario Polichetti