
Al Direttore Generale ASL Salerno
Al Direttore Sanitario ASL Salerno
Al Direttore Amministrativo ASL Salerno
Al Responsabile Dipartimento Area Critica ASL Salerno
Al Direttore Sanitario P.O. Polla
Al Direttore Amministrativo P.O. Polla
Al Direttore UOC Anestesia e Rianimazione P.O. Polla
Al Coordinatore Infermieristico Sala Operatoria P.O. Polla
Al Dirigente Servizio Gestione Risorse Umane
Al Responsabile Relazioni Sindacali
Ai Delegati RSU
Ai Lavoratori interessati
Grave carenza personale Sala Operatoria P.O. Polla e nuova organizzazione.
In riferimento all’oggetto, i sottofirmatari della presente in qualità di delegati della RSU per la CISL FP Salerno, segnalano la grave carenza di personale Infermieristico e la inadeguatezza della nuova riorganizzazione delle sedute operatorie, scaturita dopo una riunione del Personale Medico con Direzione Sanitaria del 5 luglio c.a.

L’organico attuale è composto da 14 Infermieri di cui un Coordinatore e 2 OSS con la precisazione che 2 CPS Infermieri sono attualmente in malattia (uno almeno fino a fine mese) e dal 16 luglio un altro CPS Infermiere risulta in ferie per poi essere trasferito ad altro Presidio Ospedaliero, riducendo così il numero di Infermieri attivi a 11.
L’attuale situazione rappresentata è al netto delle prossime assenze per le ferie estive che riducono ancora il numero di Operatori attualmente in servizio, diritto contrattuale che sancisce un obbligo da parte del datore di lavoro da rispettare.
La turnazione attuale prevede, nelle migliori delle ipotesi, 2 infermieri, il Coordinatore ed un OSS in orario antimeridiano, 2 infermieri ed un OSS in orario pomeridiano e 2 Infermieri ed un Reperibile per la notte.
Nella Riunione Organizzativa del 5 luglio scorso, nel rimodulare le giornate delle sedute operatorie delle varie Unità Operative Chirurgiche, evidentemente non si è tenuto conto della carenza del personale Infermieristico, constatando che tali unità risultano appena sufficienti per lo svolgimento delle sedute di Emergenza/Urgenza e non possono certo essere adoperate per eventuali attività chirurgiche elettive in particolar modo di pomeriggio dove in servizio ci sono solo 2 infermieri.
A parere degli scriventi tale situazione risulta essere fonte di rischio clinico abbastanza elevato, in quanto la legislatura oggi presente nel settore (cfr. D.PR, 14 gennaio 1997 n. 36 e D.M. 70/2015) impone la presenza minima di due infermieri ed un OSS per l’apertura di una camera operatoria.
Quindi, in presenza di un intervento di elezione e contemporaneamente dovesse sopraggiungere una urgenza e/o emergenza operatoria, i due infermieri in turno pomeridiano non potrebbero assistere il paziente in Urgenza/Emergenza o viceversa il paziente in Elezione, mettendo in grave pericolo di vita la persona che necessita di trattamento chirurgico.
E’ del tutto evidente che tale organizzazione, tra l’altro non concordata con le Organizzazioni Sindacali del Comparto, risulta non conforme ai dettati normativi in merito alla sicurezza del rischio clinico che è uno degli obbiettivi prioritari che il SSN si pone.
Rispetto ad atri settori, la sicurezza in Sala Operatoria si contraddistingue per la complessità intrinseca che caratterizza tutte le procedure chirurgiche, anche quelle più semplici, numero di professionalità coinvolte, condizioni acute dei pazienti e l’urgenza con cui i processi devono essere eseguiti.
Tutto quanto segnalato richiede un autorevole intervento da parte della direzione strategica aziendale per favorire un’implementazione notevole di personale infermieristico e socio assistenziale, rimodulare prevedendo la riduzione delle attività pomeridiane in elezione, fino all’adeguamento degli organici al fabbisogno assistenziale, al fine di fronteggiare e meglio governare le fasi di assistenza, con la massima e tempestiva efficacia ed efficienza, e soprattutto a tutela della salute degli operatori e della sicurezza dei pazienti.
Si richiede, quindi, oltre il rispetto integrale degli articolati previsti dal CCNL tenuto conto che gli operatori sanitari afferenti al servizio lamentano un carico di lavoro eccessivo e la difficoltà ad usufruire di istituti contrattuali quali permessi e ferie per la conciliazione dei tempi di vita, nonché una nuova riorganizzazione delle sedute operatorie in conseguenza delle problematiche su esposte, riservandosi di intraprendere ogni azione utile a salvaguardia dei diritti degli operatori e dei pazienti, esonerandoli fin da subito da qualsiasi responsabilità che si dovesse presentare nel corso della loro attività lavorativa.
In attesa di ricevere notizie a riguardo, rimaniamo disponibili ad un eventuale confronto urgente con le SS.VV. al fine di intraprendere azioni comuni e condivise.
I DELEGATI RSU CISL FP AZIENDALI ASL SALERNO
Antonio Cervone – Gianfranco Climaco – Giuseppe Procaccio
Firme autografe omesse ai sensi
dell’art. 3 del D.Lgs. n. 39/1993
———————————————————-
Grave carenza di personale Sala Operatoria del Presidio Ospedaliero di Polla
In una nota i delegati della CISL FP dell’Ospedale di Polla attenzionano alla direzione strategica dell’ASL Salerno la necessità di favorire un ridimensionamento delle attività di sala operatoria poiché la carenza di organico rischia che le prestazioni possano nuocere gravemente alla salute degli operatori ma soprattutto dei cittadini. Infatti a parere dei delegati della RSU per la CISL FP – Antonio Cervone, Gianfranco Climaco e Giuseppe Procaccio – tale situazione risulta essere fonte di rischio clinico abbastanza elevato, in quanto la legislazione oggi presente nel settore (cfr. D.PR, 14 gennaio 1997 n. 36 e D.M. 70/2015 come richiamato anche dalla Regione Campania) impone la presenza minima di due infermieri ed un OSS per l’apertura di una camera operatoria. Infatti qualora si dovesse rendere necessario in contemporanea un intervento di elezione e d’urgenza sarebbe difficile poter assistere adeguatamente il paziente con grave rischio di infezioni. Tale situazione prospettata a seguito di apposta riunione tra soli medici, in assenza del personale sanitario e socio sanitario interessato in quanto operante nella struttura non concordata con le Organizzazioni Sindacali del Comparto, risulta non conforme ai dettati normativi in merito alla sicurezza del rischio clinico che è uno degli obbiettivi prioritari che il SSN si pone. Purtroppo – concludono i delegati Cervone, Climaco e Procaccio – ci stiamo convincendo sempre di più che la riorganizzazione della filiera sanitaria dell’ASL Salerno non è mai stata tra le priorità dell’attuale direzione strategica aziendale per cui le strutture periferiche sono state abbandonate e questo, e solo questo, sarà il nostro ricordo dell’azione dell’attuale manager dell’ente.
I DELEGATI RSU CISL FP AZIENDALI ASL SALERNO
Antonio Cervone – Gianfranco Climaco – Giuseppe Procaccio
Firme autografe omesse ai sensi
dell’art. 3 del D.Lgs. n. 39/1993