LA DONNA E IL SOCIALE PER “STORIE AL FEMMINILE” ALLA FONDAZIONE DE STEFANO

LA DONNA E IL SOCIALE

PER “STORIE AL FEMMINILE”

ALLA FONDAZIONE DE STEFANO

CON ROSA MARIA GRILLO IN “EVA PERON E LE ALTRE DONNE

DI LILIANA BELLONE”

VENERDì 20 SETTEMBRE, ORE 18, OGLIASTRO CILENTO

Cilento, 18 settembre 2024 – Una storia, tante storie, non solo di eroine, ma di donne “comuni”: madri, mogli, figlie, al centro del nuovo ciclo di “Storie al Femminile” alla Fondazione de Stefano di Ogliastro Cilento, già da venerdì 20 settembre, alle 18, in compagnia di Rosa Maria Grillo in dialogo con Alfonso Sarno per intessere nuove trame in rosa e vivere nuove emozioni. Docente di Lingua e Letterature ispanoamericane all’Università di Salerno, Rosa Maria Grillo dirige la rivista “Testi e Linguaggi”, la Collana del Dipartimento di Studi Umanistici “Biblioteca di Studi e Testi” e la collana di narrativa “Mirando al Sur”. Autrice di sei monografie: Racconto spagnolo, 1985, Exiliado de sí mismo, José Bergamín en Uruguay, 1999, Emigrante/Inmigrado. Una doble identidad en el espejo de la literatura uruguaya, 2003, Escribir la Historia, 2010, Cinquecento anni di Civiltà e Barbarie, 2021, Vivere per testimoniare, testimoniare per vivere, 2022, e di saggi pubblicati in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Colombia, Argentina, Paraguay, Uruguay. Eccezionalmente la Grillo non presenta un proprio libro, ma le opera della scrittrice argentina Liliana Bellone, in particolare “Eva Perón, allieva di Nervo”, in aggiunta alle riflessione ispirate da “Sulle tracce di Elena Bellone” e ”Il libro di Letizia. Romanzo di Capri”, tra gli altri. Si parte da qui in poi, per discutere e indagare la condizione della donna nella società, dal passato all’attualità, oltre che dei diritti civili in Argentina, della scrittura al femminile e dell’emigrazione italiana. Liliana Bellone è uno strano caso di dottor Jekyll e mister Hyde, che di giorno indaga, costruisce e annoda fili dispersi e di notte mescola indizi e inverte cause ed effetti, una moderna e perversa Penelope che di giorno tesse biografie documentate e contestualizzate con competenza, con psicologie perfettamente adeguate ai comportamenti e documenti verificabili, e di notte le disfa, le reinventa, creando con quegli ingredienti nuove identità, pronta a sfidare chiunque non creda alle sue umili arti del costruire un affresco non solo verosimile, ma veritiero. Lei stessa ci invita a una lettura semi-referenziale nell’avvertenza posta all’inizio del romanzo: “Sebbene la maggioranza di personaggi e situazioni di questo racconto siano reali, il testo deve leggersi come un romanzo”. La Bellone ci ha abituato a giocare in questo modo con la realtà, con le vite dei suoi protagonisti, sempre riconoscibili in qualcuno a noi già noto che sembra materializzarsi davanti ai nostri oc- chi non solo per ciò che dice e fa, ma per ciò che altri esseri umani, anch’essi reali, concreti, verificabili, dicono, ricordano, descrivono, raccontano. Lo ha fatto con il nonno Giovanni Bellone in Augustus – l’esperienza migratoria tra Italia e Argentina frammentata tra paesaggi ed epoche diverse e ricostruita nella vicenda umana di suo nonno –, lo ha fatto mirabilmente con Eva Duarte in “Eva Perón, allieva di Nervo” – raccontata dal suo primo amore, dal marito Juan Domingo Perón, da personaggi minori –, con l’intellettuale italo argentino Carlos Giordano alias Ismael raccontato da diverse donne e dal suo stesso cuaderno de tapas azules in “Frammenti di un secolo” –, e lo ha fatto ancora con Elena Hosmann in “Sulle tracce di Elena”, questa volta giocando in casa, in quelle regioni del Nord argentino dove lei stessa vive e dove Elena si era recata per fare fotografie etniche alle popolazioni indigene della cordigliera argentina e boliviana, impresa davvero in anticipo per quei primi anni ’40 che contribuì al risveglio dell’interesse per la terra, per l’Argentina profonda aldilà della cosmopolita Buenos Aires. Infine, in continuità per la struttura, i personaggi, la localizzazione, “Il libro di Letizia. Romanzo di Capri”, che segue le orme di Letizia Cerio tra Capri, Buenos Aires e Biblioteche mitiche e reali. Liliana Del Carmen Bellone Centeno è nata a Salta, in Argentina. Ha al suo attivo venti libri di narrativa, di poesia e teatro oltre ad aver pubblicato numerosi saggi. Ha ricevuto il prestigioso Premio “Casa de las Américas de Cuba” per il romanzo Augustus, sull’emigrazione di suo nonno dall’Italia in Argentina; il Premio “Novelas Ejemplares” dell’Universidad Castilla La Mancha y Editorial Verbum per il romanzo El libro de Letizia. Novela de Capri; il riconoscimento del Congreso de la Nación Argentina per il romanzo Eva Perón, alumna de Nervo. I romanzi Eva Perón, allieva di Nervo (2014), Frammenti di un secolo (2016), Sulle tracce di Elena (2018) e Il libro di Letizia. Romanzo di Capri (2021) sono stati pubblicati in Italia da Oèdipus. L’ingresso agli appuntamenti è libero.
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