SALERNO BAROCCA
“In cordis cordae”
Presenta
NULLA IN MUNDO PAX
Soprano Kaori Yamada
Controtenore Pasquale Auricchio,
Clavicembalo Marius Bartoccini
Viola da Gamba Paolo Monetti
Salerno, mercoledì 28 dicembre, Chiesa di Santa Maria de Lama, ore 20,
INGRESSO GRATUITO
Info:emioliaaps@gmail.com;cell.3381094280;@emiolia.aps(INSTAGRAM); @emiolia.aps(FACEBOOK)
Salerno Barocca: Nulla in mundo Pax
Mercoledì 28 dicembre alle ore 20, nella Chiesa di Santa Maria de Lama, si svolgerà l’ultimo appuntamento della stagione concertistica “In cordis cordae” promossa dall’Associazione Culturale Emiolia, un concerto del controtenore Pasquale Auricchio e del soprano Kaori Yamada con Marius Bartoccini al clavicembalo e Paolo Monetti alla viola da gamba
Il dicembre della grande musica barocca a Salerno con l’Associazione Culturale Emiolia, che prende il nome dalla figura simbolo del mutamento ritmico, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio, con l’ultimo appuntamento del cartellone della stagione concertistica 2022 dal titolo “In cordis cordae”, in collaborazione con il Touring club di Salerno, l’Arcidiocesi salernitana e col patrocinio morale del Comune di Salerno, va a chiudere nel segno di Antonio Vivaldi
Il controtenore Pasquale Auricchio, il soprano Kaori Yamada con il clavicembalista Marius Bartoccini e il violista Paolo Monetti, mercoledì 28 dicembre, alle ore 20 nella chiesa di Santa Maria de Lama, saranno assoluti protagonisti di una serata dal titolo “Nulla in mundo Pax”. La serata verrà inaugurata da “Les voix humaines” di Marin Marais, simbolo di quello strumento che è il più vicino alla voce umana, la viola da gamba. Un senso dell’espressione, quello di Marais che lo avvicina maggiormente all’Italia, con molto colore e senso della melodia, grazie anche all’influenza del Carissimi. La serata quindi sarà interamente dedicata ad Antonio Vivaldi, a cominciare dal mottetto “Nulla in mundo pax sincera” RV 630, destinato ad un soprano dell’Ospedale della Pietà dotato di un’estensione molto ampia. Imperniato sulla luminosa tonalità di Mi, il lavoro è aperto da un’aria (Larghetto), la cui prima parte è insolitamente ampia, articolata in tre periodi e scandita da un ritmo di Siciliana, mentre l’accompagnamento procede con delicato, frusciante tremolio delle sestine di semicrome, soluzioni simboleggianti la pace autentica, possibile solo nella fervida fede in Cristo (come evidenziato anche dai lunghi vocalizzi per la parola “Jesu”). Il recitativo seguente, comprendente alcuni passaggi tra loro contrastanti in stile arioso, è un invito a rifuggire le seduzioni del mondo, mentre la seconda aria, in La, traduce l’immagine del serpente in agguato, con una scrittura vocale scintillante, avviata da una quartina ascendente di sedicesimi, seguita da un salto discendente di sesta. La conclusione è affidata ad un brillante Alleluia in Mi, interamente dominato da lunghi e vivaci vocalizzi. Seguirà il “Nisi Dominus” in Sol RV 608, composto verso il 1716 e basato sul testo del Salmo 126, intonato nell’ambito delle festività mariane, come nel caso della Visitazione celebrata il 2 luglio, considerata festa dell’Ospedale della Pietà. Il Nisi Dominus è uno dei lavori sacri vivaldiani destinati ad una voce solista, in questo caso un contralto accompagnato dal basso continuo, con il concorso di una viola d’amore solista, impegnata in un’importante parte concertante. Suddiviso in nove numeri, prevalentemente costituite da arie (un solo brano è in stile arioso) la composizione è aperta da un Allegro in Sol, ritmicamente assai incisivo, introdotto da un ampio e vivace ritornello strumentale, mentre l’ingresso della voce dà vita ad un brano di chiara matrice concertante, arricchito di fioriture e ampi vocalizzi. Nei versetti successivi si possono notare alcuni esempi della capacità di Vivaldi di dipingere splendidamente le parole con la musica: ma dopo aver presentato motivi che fissano icasticamente gli affetti o le immagini del testo, li sviluppa senza più curarsi delle relazioni con le parole successive, giungendo anche ad alterare la corretta prosodia. In “Surgite qui manducatis” Vivaldi gioca sull’alternanza di momenti antitetici: il clavicembalo fa un’entrata spettacolare, dipingendo con una trascinante scala ascendente (Presto) la parola “surgite” declamata tre volte dal contralto, mentre il resto del testo è svolto in un Adagio, in cui si nota un altro esempio di pittura sonora, con i melismi della voce sola alla parola “doloris”. La parola “somnum” suggerisce invece a Vivaldi il ritmo di siciliana che dà al quarto movimento (Andante) un carattere cullante e languido. La metafora bellica del versetto “Sicut sagittae” è tradotta in musica dal tono di fanfara dell’attacco dell’Allegro molto, il cui carattere energico si traduce anche in vigorosi unisoni della voce e del basso continuo e in pause improvvise e cariche di tensione. Nel “Beatus Vir” i toni guerreschi svaniscono e lasciano spazio alla pace interiore di un arioso (Andante), in cui il testo è trattato sillabicamente, con grande semplicità. Dal luminoso si bemolle maggiore di quest’arioso si passa allo spento re minore del “Gloria Patri”, forse il momento musicalmente più alto di questo salmo: è un Larghetto di religioso e commosso raccoglimento, in cui il timbro soave della viola d’amore accompagna con disegni mobilissimi la fiorita linea del canto. Nel “Sicut erat in principio” il testo suggerisce una ripresa del tema del primo movimento: ma anche altre volte Vivaldi si era servito di quest’espediente per dare unità a una composizione altrimenti molto varia. Il salmo termina quindi virtuosisticamente con un “Amen” ricco di fioriture.
Pasquale Auricchio (Controtenore)
Innamorato della musica sin da bambino Pasquale Auricchio inizia il suo percorso d’istruzione musicale all’età di 16 anni. L’amore per l’opera, esploso in lui assistendo ad una rappresentazione de “La Cenerentola” di G. Rossini, è cresciuto nel corso degli anni portandolo ad intraprendere un percorso di studi presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno, dove ha conseguito la laurea magistrale con il massimo dei voti. Continua presso l’Accademia per l’Opera di Verona con il Maestro Sonia Prina, contralto di fama internazionale esperto in repertorio barocco. Ha frequentato numerose masterclass, lavorando con Maestri quali Sonia Prina, Elio Orciuolo, Riccardo Canessa, Dan Laurin, Anna Paradiso e molti altri. Nell’estate 2019 debutta il ruolo del Pastorello della Tosca di G. Puccini al Taormina Opera Stars essendo riconosciuto come primo controtenore ad debuttare tale ruolo sotto la direzione dal Maestro Gianna Fratta e la regia di Bruno Torrisi. Ha partecipato alle stagioni concertistiche “È aperto a tutti quanti” negli anni 2016, 2017 2018 e 2019 organizzate da l’associazione “Gallerie d’Italia” in collaborazione col Conservatorio G. Martucci di Salerno a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli debuttando diversi ruoli d’opera in forma concertistica e di eseguire titoli noti e rari del repertorio sacro, oratoriale e cameristico barocco. Nel giugno 2017 partecipa alla stagione artistica “L’arte e la giustizia” nella produzione di due oratori, di G. Carissimi “Jephte” e “Judicium Salomonis” debuttando il ruolo di “Historicus”. Durante i mesi di Luglio e Agosto 2017 partecipa alla stagione concertistica estiva “Un’ estate da re” organizzata dal teatro Verdi di Salerno in collaborazione col Teatro San Carlo di Napoli e tenutasi alla Reggia di Caserta ove si sono tenuti concerti diretti dal maestro Ennio Morricone, i Carmina Burana di Karl Orff e vari concerti di cori d’opera. Nel 2016 ha partecipato alla masterclass col tenore Jonas Kaufmann, organizzato dal conservatorio statale G. Martucci di Salerno, tenutosi al teatro San Carlo di Napoli. Vincitore del Premio Leonardo De Luca alla 19° edizione del premio internazionale Umberto Giordano. Si classifica primo a diversi concorsi nazionali e internazionali. Svolge un’intensa attività concertistica.
Kaori Yamada (Soprano)
Nata a Sapporo (Giappone), comincia giovanissima il suo percorso musicale nella sua città con lo studio del pianoforte e della tromba jazz, e successivamente del canto lirico.
Dopo la laurea presso la Hokkaido University of Education col massimo dei voti, si trasferisce a Tokyo
dove si perfeziona in canto lirico presso il Tokyo College of Music, vincendo una borsa di studio e distinguendosi tra i migliori talenti nazionali allo “Student Music Concours of Japan”.
Debutta da protagonista ne L’Elisir d’Amore ( nel ruolo di Adina ) e ne La Fille du Regiment ( come Marie ) di Gaetano Donizetti, oltre che ne Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari ( Gasparina ).
Successivamente vince il secondo premio alla IV edizione del “Tokyo International Vocal Competition” e il primo premio alla XXVIII edizione dell’ “Hokkaido International Music Exchange Society Competition”, grazie al quale ottiene la prestigiosa borsa di studio del progetto “Artista all’estero” dal Governo Giapponese per continuare i propri studi in Europa. Frequenta quindi la Mozarteum Summer Academy in Salzburg e si trasferisce a Milano, dove studia sotto la guida di Janet Perry e di Luca Gorla presso la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”.
Debutta in Italia col ruolo di Rosa ne La Secchia Rapita di Jules Burgmein (Giulio Ricordi) presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in prima esecuzione mondiale assoluta, produzione incisa su CD dall’etichetta Dynamic. Successivamente è Clorinda ne Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi, Zerlina nel Don Giovanni mozartiano e Amore nell’ Orfeo ed Euridice di Gluck, Adina ne L’elisir d’amore, oltre che voce solista nel Magnificat e nella Johannes Passion di Bach ( trasmessa in diretta su Radio 3 ) e nella Messa in do maggiore di Beethoven e nella Petite Messe Solennelle di Rossini. Nel 2018 vince il ruolo di Adina ne L’Elisir d’Amore al V Concorso Lirico Internazionale “A Ruoli d’Opera” di Milano e il premio Bernasconi della VI edizione di MusicaInScena con l’Orchestra Sinfonica del Lario grazie al ruolo di Amina ne La Sonnambula di Vincenzo Bellini.
Dal 2019 frequenta l’Accademia dei Maestri dell’Opera (AMO) del Teatro Coccia di Novara dove studia con Paoletta Marroccu e l’Accademia per l’Opera di Verona con Sonia Prina. Nel 2020 vince il concorso per cantanti lirici di Voce all’Opera con cui ha debuttato ne L’italiana in Algeri di Rossini (Elvira) e debutterà ne L’incoronazione di Poppea di Monteverdi (Drusilla).
Nello stesso anno vince il primo premio nella sezione Musica Sacra al “Concorso Internazionale San Colombano”. Nel 2021 vince il primo premio al “Concorso Internazionale di Canto lirico Citta di Belluno”. Tra i prossimi impegni, il debutto ne La Boheme di Puccini al Teatro Lirico di Milano oltre a vari concerti in collaborazione con Francesco Tamiati (prima tromba dell’Orchestra del Teatro alla Scala) con il suo repertorio prediletto, il barocco (musiche di Bach, Vivaldi ed Händel).
Paolo Monetti (contrabbasso e viola da gamba)
Ha fatto parte di orchestre di importanti teatri lirico/sinfonici italiani e non solo, ricoprendo anche il ruolo di primo contrabbasso. Inoltre, ha suonato con molte orchestre da camera. Ha partecipato a numerose registrazioni discografiche. Attualmente è il contrabbasso dell’orchestra da Camera F. Busoni di Trieste. È stato presente in numerose tournée e festival che lo hanno portato a suonare in prestigiose sedi nel mondo. Ha studiato la viola da gamba al conservatorio B. Marcello di Venezia col M°C. Contadin. Partecipa a master classes di cantanti come accompagnatore.
Marius Bartoccini (clavicembalo)
Ha conseguito presso il Conservatorio di Musica “J. Tomadini” di Udine. la Laurea Triennale in pianoforte con il massimo dei voti nella classe della prof.ssa Maria Grazia Cabai e il Biennio Superiore Specialistico con il massimo dei voti con lode e la segnalazione della pubblicazione della tesi “L’Evoluzione dei cordofoni a tastiera, dal monocordo pitagorico al pianoforte moderno”. Ha conseguito Masterclasses con rinomati docenti in clavicembalo come Ilario Gregoletto e Roberto Loreggian studiando inoltre fortepiano, direzione di coro, direzione d’orchestra, composizione e musica vocale da camera. Ha vinto il terzo premio alla prima edizione del “Concorso per fortepiano della città di Albenga”. Ha frequentato inoltre il Masterclass “Cembaljiada” di Lubiana, in cui ha avuto modo di studiare con Egon Mihailovic, Alberto Busettini, Maria Luisa Baldassarri e Lia Levi Minzi. Ha collaborato in qualità di continuista in diverse compagini corali, orchestrali e cameristiche. In qualità di pianista, clavicembalista, fortepianista e direttore ha partecipato a diverse stagioni concertistiche e rinomati festivals nazionali (Udine, Pordenone, Trieste, Treviso, Como, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Salerno) e internazionali in Italia, Slovenia, Austria, Germania, Repubblica Ceca e Portogallo, per un numero complessivo di circa 500 concerti. Clavicembalista stabile dell’Ensemble Appoggiatura sin dalla sua fondazione, svolge un’intensa attività concertistica con il gruppo, proponendo programmi di assoluto interesse musicale e storico. Si è esibito sia come solista che in diverse formazioni barocche collaborando con direttori di chiara fama come Sigiswald Kuijken e Federico Maria Sardelli. Particolarmente attivo come fortepianista, si è esibito su strumenti originali come il fortepiano Samisch del 1830 circa, Schantz del 1795, Schantz del 1828, John Watlin del 1810, Luigi Rasori del 1832, Johann Haselmann del 1810 e su prestigiose copie, nonché sugli strumenti di proprio possesso. Ha inciso in prima mondiale l’integrale della musica per clavicembalo e fortepiano a due e quattro mani di František Xaver Dušek, in un cofanetto di cinque cd, uscito a febbraio 2021 per la Brilliant Classics ed ha eseguito successivamente in un ciclo di concerti, tenuti per l’Associazione Karl Jenkins” di Roma, l’opera omnia per fortepiano di Dušek per la prima volta in tempi moderni. Assieme ad Ilario Gregoletto ha inciso l’integrale delle composizioni per fortepiano a quattro mani di Leopold Antonín Koželuh per la medesima casa discografica, sempre in prima mondiale. Il progetto è stato pubblicato a febbraio 2022. Nel luglio del 2014 collabora con l’Orchestra della Società Filarmonia, come Maestro collaboratore al pianoforte e clavicembalista nei recitativi, nell’opera lirica “Il Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, in una tournée in Italia e all’estero.