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NOTE DI LETTURA DI LIDIA LOGUERCIO A “BARLUMI D’INFINITO” di ANNA MARIA NOIA
Ringrazio la giornalista Anna Maria Noia per l’invio della sua raccolta poetica” Barlumi d’infinito”.
Anna Maria Noia, giornalista, scrittrice e poetessa di Mercato San Severino, appassionata di antropologia, etnografia, storia, linguistica e comunicazione, con un primo nucleo di pubblicazioni di opere inerenti l’etnografia, la storia e, per la poesia, nel 2022 “Barlumi d’infinito”, versi tra il sacro e il profano, con prefazione di Antonello Rivano, Polis Sa Edizioni, una raccolta poetica di 29 liriche e in libreria al prezzo di Euro 14.00.
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L’immaginazione fertile e creativa della poetessa Noia coglie, con voli pindarici, accostamenti di immagini dalle quali traspaiono riferimenti inerenti alla cultura classica e letteraria dell’Ottocento e Novecento, con vari riflessi di citazioni (tra i filosofi: Platone; per la letteratura: oltre Dante, Leopardi, D’Annunzio, Montale, Quasimodo.), nonchè concetti, solo in apparenza distanti, ma che in concreto sono specchio del complesso mondo interiore della poetessa, cardini di sussulti finalizzati ad esprimere i trasalimenti emblematici del suo animo, non disgiunti, sia da riferimenti alla sua fede, vista come approdo, a cui far appello per una funzione epifanica di catarsi e di libertà, sia dallo sguardo sul mondo contemporaneo che vede: <malvagio> <bislacco, distratto, disfatto> < lontano dai nostri deliri meschini/ C’è un mondo diverso./ Oltre il pozzo della memoria/ l’universo è sbigottito> (pag.16).
Il leitmotiv ricorrente in più liriche del testo “Barlumi d’infinito” di Annamaria Noia, che si definisce <poetessa di versi scoscesi>, è l’”Amore” visto nelle sue varie sfaccettature.
L’amore appare, infatti, pieno di tenerezza, rivestito di candore, nella lirica <O madre, rima antica> con la richiesta di un abbraccio filiare verso la figura materna, abbraccio espresso nelle liriche di apertura e chiusura della raccolta, un abbraccio che lei definisce: da <rughe d’amore, tra le righe annoto/ e sovviemmi l’ora del giorno che fu>; un canto del cuore, fatto di poche parole e la poetessa sottolinea <in un boccio di fiori le mani nodose>, la sua <aura melodiosa> (pag12).
L’amore diventa poi canto del cuore mai pago, anelito intessuto di delusioni e speranze quando la poetessa afferma, nella lirica “Cercando la vita” < e vani, io cantai, d’Amore i tentativi/ faticati:/ intemerati desideri (pag.14).
Amore traspare per la natura nella lirica “In punta di penna: risvegliando amore” e si sottolinea nell’animo la funzione rasserenatrice della visione dell’alba, della luce del sole <Or vedo, però l’aurora dell’Est, mi sorride radiosa! Il sole la nebbia dirada/ il calore scalda la pelle/ di audace sognatrice – dall’opaco/ sentire>.(pag.17) <Caliente, il tramonto sul mare languido e sconfinato>.
Amore per la vita la poetessa Noia, <sognatrice>, esprime, arrivando tardi alla consapevolezza del suo valore, quando, alla fine della lirica “Nugae”, scrive: <[…]Oh, vita!/ Tardi t’amai!/ Oh, vita!>.
I vari temi presentati [la madre, l’Amore, il dolore e la speranza, i paesaggi, le stagioni (l’estate, l’inverno), la poesia, la guerra (Ode sull’Ucraina), la fede, il sogno, il tempo che passa, il vuoto dell’esistenza], rappresentano un iter che riflette lo sguardo degli interessi e delle esperienze di vita della poetessa, sguardo che si sposta, tra il sacro e il profano, da un luogo al un altro, ma le tematiche sono collegate dalla sua riflessione sulla percezione della visione del mondo, fatto di luci e di ombre, di bene e di male, di gioia e di dolore, di cieli limpidi e di cirri oscuri, aspetti in divenire, in evoluzione.
La creazione poetica della poetessa Noia appare un caleidoscopio di immagini espresse talvolta con tono enfatico. La voce narrante si rivolge spesso a un immaginario interlocutore con cui dialoga, inveisce, sospira impreca, invita a tessere aurei fili di una colorata esistenza, oscilla tra passione e ragione, o esprime rammarico per una infelice storia d’amore.
In conclusione due importanti riflessioni mi sembra opportuno sottolineare nella parte finale del testo. La prima è presente nella lirica “Racconto Biblico” dedicata all’agiografia della figura di Dio. Qui si sottolinea un concetto valido per tutti gli uomini, vale a dire la funzione catartica del dolore, fattore di maturazione e di crescita e qui si legge:<Dalla sofferenza nasce il nostro Credo>.
La seconda è presente nell’Ode sull’Ucraina. Qui la poetessa Noia inveisce contro la guerra e afferma:<La Verità – si sa – è un equilibrio sopra la Follia. Sopra una Bugia>.
Barlumi d’intuizioni sono presenti nella raccolta, flash che denotano una costante ricerca di approdo, di un equilibrio, di mente e cuore, nell’Amore come nella vita, un binario emozionale su cui correre, senza inciampi, così come afferma Norman Mailer :<Cos’è il genio se non equilibrio sul bordo dell’impossibile”>?
Lidia Loguercio