Quasi 50 mila euro di debiti con l’ex Equitalia e stipendio pignorato, dopo sei anni vince la battaglia legale grazie allo sportello Stac.
Il debito accumulato da un lavotatore della provincia di Salerno riguardava una serie di cartelle esattoriali ricevute tra il 2005 e il 2013. Per la riscossione dei quasi 50mila euro l’ex Equitalia aveva proceduto al pignoramento dello stipendio del debitore. Disperato, e con i conti in rosso, il lavoratore si è quindi rivolto allo Sportello Tutela Aziende e Cittadini di Scafati. E così, nel 2016, è iniziata una lunga battaglia legale innanzi al Tribunale di Nocera Inferiore per ottenere l’annullamento del pignoramento.
“Dopo aver accuratamente studiato la pratica – spiega Francesco Antonio Pentone, presidente di Stac – abbiamo subito notato alcuni difetti procedurali nelle azioni dell’agenzia per la riscossione. In particolare, il pignoramento non era mai stato notificato al nostro assistito, ma esclusivamente al datore di lavoro. Una procedura anomala, che abbiamo evidenziato nel ricorso. Proprio per questo motivo, alla fine, il Tribunale di Nocera Inferiore ci ha dato ragione, annullando il pignoramento dello stipendio”.
È di pochi giorni fa, infatti, la decisione del giudice adito, che nei motivi della sentenza finale ha richiamato una serie di pronunce della Corte di Cassazione, in merito alla mancata notifica del pignoramento al debitore principale. Per tale motivo, il Tribunale di Nocera Inferiore, oltre ad accogliere la tesi dello sportello Stac, ha anche condannato l’Agenzia delle Entrate e Riscossioni al pagamento delle spese processuali pari a circa 3 mila euro.
“Siamo soddisfatti del nostro lavoro ogni giorno, ma quando riusciamo a difendere la stabilità di famiglie e imprenditori che rischiano di fallire, la soddisfazione è ancora maggiore” conclude il presidente Francesco Antonio Pentone.