Rinnovo contrattuale al palo per i lavoratori della Sanità, monito di Salvato: «Non possiamo più aspettare»
«Mancano meno di due settimane al 31 marzo, termine ultimo per il rinnovo contrattuale per migliaia di lavoratori della sanità campana, assunti durante il periodo emergenziale Covid, ed ancora tutto rimane in bilico». A lanciare l’allarme è Donato Salvato, segretario provinciale Uil Fpl a Salerno. «I precari della sanità, eroi dimenticati del Covid, si troveranno nuovamente disoccupati, se non verranno immediatamente attivate le procedure di stabilizzazione previste dalle recenti disposizioni normative, Decreto “Mille proroghe” o, in alternativa, se non saranno rinnovati i contratti in prossima scadenza», afferma Salvato.
«Il tempo stringe e la pandemia non è ancora finita, senza una proroga dei contratti, le croniche carenze di organico incideranno in maniera negativa sull’erogazione delle prestazioni sanitarie, con ricadute sulla collettività. Occorre immediatamente avviare iniziative per la stabilizzazione dei precari, così come previsto dalla Legge di Bilancio e prorogare, almeno fino a fine anno, i contratti di tutto il personale Covid – prosegue il segretario – Il Governo ha previsto la possibilità di assunzione a tempo indeterminato per medici, infermieri e operatori socio- sanitari, che siano stati reclutati con selezione pubblica e abbiano maturato almeno 18 mesi di servizio, sei dei quali tra gennaio 2020 e giugno del 2022. Accanto a tali operatori coinvolti nel processo di stabilizzazione, ci sono, tuttavia, altre migliaia di sanitari assunti sempre per l’emergenza Covid, sempre precari, che, parimenti, meritano una valorizzazione, un riconoscimento per il servizio prestato e che credono in uno spiraglio positivo per il loro futuro lavorativo. Non possiamo né vogliamo più aspettare, per i lavoratori che hanno investito risorse ed energie, per i cittadini che meritano una sanità qualificata e potenziata».
Salvato ricorda poi le parole del segretario generale Bombardieri: «Precariato vuol dire non potersi costruire una carriera, non potersi formare adeguatamente, sorvolare sui diritti, sentirsi sempre meno del tuo collega che ha il “blue badge”. Precariato è fare i conti ossessivamente ogni mese, per quello corrente e per quello che verrà». Quindi il monito: «Non possiamo dimenticare questi lavoratori, questi professionisti della sanità, che solo perché precari si trovano ogni giorno un gradino indietro, non possiamo dimenticare il loro prezioso lavoro, che ha consentito la tenuta del nostro sistema sanitario e non possiamo dimenticare i tanti malati che attendono pazientemente per ricevere la doverosa assistenza medica, assistenza sempre risicata per carenza di organico».