“Abbiamo deciso di attivare tutte le procedure necessarie per effettuare nuove assunzioni, sfruttando le risorse che saranno disponibili per le economie dei pensionamenti di quest’anno e per i fondi accumulati in virtù delle mancate assunzioni degli anni precedenti. Io e l’assessore al Personale Alfonso Fantasia, che ringrazio per l’impegno, stiamo lavorando da alcuni giorni, insieme ai funzionari dei settori competenti, per redigere la nuova programmazione del fabbisogno del personale” .
Così parlava il Sindaco di Scafati il 7 ottobre 2019.
Sono passati quasi due anni, e di queste nuove assunzioni non ce n’è traccia: nel mentre il personale del Comune, ridotto all’osso, è oramai allo stremo, con i servizi essenziali per gli scafatesi che peggiorano sempre di più in termini di quantità e qualità.
Come non bastasse che a causa della carenza di personale dell’Ente le strade siano sempre più sporche ed i cumuli di rifiuti più diffusi, la Polizia Municipale non possa adeguatamente controllare il territorio, gli uffici abbiano enormi difficoltà a rispondere alle istanze dei cittadini, e non si abbia nemmeno la facoltà di programmare progetti e intercettare fondi, adesso rischia di chiudere anche il Cimitero.
Anche il Cimitero.
Nel frattempo, il Sindaco intona la solita stantia cantilena: le assunzioni si faranno dopo l’approvazione del Bilancio consuntivo, bilancio bocciato da parte del Collegio dei Revisori, e che aumenta il debito delle casse dell’Ente.
La solita stantia cantilena, tra l’altro, che aveva già intonato in occasione delle precedenti votazioni sui fallimentari precedenti bilanci, approvati i quali si è passati non ad assumere nuovo personale, ma ad azzerare e rimodulare giunte, a distribuire incarichi, ad aumentare le criticità della macchina amministrativa.
Insomma, l’annuncismo si conferma la malattia infantile del salvatismo. Malattia infantile che sta portando la nostra città sull’orlo del baratro di un Comune costretto fisicamente a chiudere, e in una palese condizione di dissesto finanziario.
A Salvati resta una sola cosa da fare, l’unica che potrebbe fare per il bene della città: rassegnare le proprie dimissioni e liberare Palazzo Mayer dalla sua ingombrante, inutile e pericolosa presenza.
Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.
Carmine Pecoraro