Parchi Archeologici di Paestum e Velia, taglio di ore agli assistenti alla vigilanza
Il personale AFAV è in grande difficoltà nella gestione dei siti UNESCO
Come in molti luoghi della cultura d’Italia, anche i siti archeologici di Paestum e Velia, che nell’anno 2023 hanno registrato oltre mezzo milione di visitatori, vedono una considerevole carenza di personale.
Nei Parchi Archeologici di Paestum e Velia il saldo dei dipendenti impiegati in funzioni di vigilanza, accoglienza e tutela dei siti, cosiddetti custodi (personale AFAV), negli ultimi anni è rimasto invariato.
Il concorso indetto dal Ministero della Cultura, bandito nell’anno 2020 e conclusosi da poco, ha certamente reclutato nuove unità, appena sufficienti a compensare le uscite per i pensionamenti, i trasferimenti e le unità di personale impiegate in altre mansioni.
Il direttore precedente, Gabriel Zuchtriegel, aveva affrontato e risolto il problema in maniera brillante, affiancando agli impiegati del Ministero della Cultura, reclutando nuove unità di personale attraverso servizi fiduciari di aziende private.
L’operazione iniziata nel 2020, si è concretizzata nel 2021, i Parchi hanno così potuto gestire l’emergenza Covid, consentire le riaperture a pieno regime dopo la stessa. Senza l’intuizione del direttore Zuchtriegel, invece, non ci sarebbero stati i numeri per aprire tutti gli spazi espositivi e non sarebbe stata garantita la tutela dei monumenti.
Il 2024 è iniziato con una cessione di personale, il trasferimento da Paestum ad altri siti di 4 unità di lavoratori “ALES” (società in house del Ministero della Cultura), impiegati sempre a supporto di altre esigenze del settore. Contemporaneamente, sono state aperte al pubblico nuove sale del Museo di Paestum, oggetto di una profonda ristrutturazione recentemente ultimata, in attesa dell’apertura, probabilmente entro il 2025, di nuove sale ai visitatori.
Questo il già precario quadro della situazione fino a pochi giorni fa, sul quale si innesta un inspiegabile provvedimento dell’attuale direzione, in vigore dallo scorso fine settimana: il taglio drastico delle ore di lavoro nei confronti del personale di vigilanza privata di supporto, nella misura stabilita nel 2021 da Gabriel Zuchtriegel!
In pratica, a fronte del medesimo organico ministeriale del 2021, già all’epoca inadeguato, soltanto l’utilizzo del personale di supporto, aveva finora consentito il controllo dei due siti archeologici, in presenza di un numero superiore di sale espositive aperte. Adesso, invece, gli addetti alla vigilanza lavoreranno per un terzo delle ore assegnate fino a pochi giorni fa. Il taglio quasi totale del loro contributo lavorativo, garantirà la presenza in servizio di solo 9 unità, 7 per Paestum e 2 per Velia, a fronte delle 30 unità precedenti (20 a Paestum e 10 a Velia) degli ultimi tre anni: le conseguenze sulla gestione dei due Parchi saranno disastrose!
I primi disagi sono già stati registrati nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 aprile. L’assenza quasi totale di personale di supporto e l’insufficienza del personale ministeriale, non consentiranno la fruizione e la tutela completa dei siti. L’ulteriore, inevitabile conseguenza, è il sovraccarico di lavoro per il personale ministeriale, cui potrà essere impedita la fruizione di ferie e riposi settimanali, nonostante le vigenti tutele contrattuali.
Non sono certamente questi i giusti presupposti per poter garantire ai visitatori di Paestum e Velia, un’esperienza di visita completa e serena.
Al momento, a nulla sono serviti i confronti sindacali, dai quali è emersa soltanto la vaghezza, la contraddittorietà in ordine ai provvedimenti che sarebbero stati adottati dalla direzione del Parco. Le preoccupazioni erano fondate, il personale è mortificato nelle proprie richieste, l’utenza sarà penalizzata nella fruizione dei siti archeologici!
In settimana si svolgerà un’assemblea dei lavoratori che, in assenza di un totale ripristino delle ore di lavoro assegnate in precedenza al personale privato di supporto alla vigilanza ministeriale, nel corso della quale potrà deliberato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori.
IL CAPO DIPARTIMENTO
FUNZIONI CENTRALI Nicola Merola