Nello Petrucci alla 60esima Biennale di Venezia con “La danza dell’Abisso”

Nello Petrucci alla 60esima Biennale di Venezia con “La danza dell’Abisso”

Il suo ultimo lavoro riflette la dualità dell’uomo

 nella società moderna, attraverso la figura del clown,

e quanto siamo estranei a noi stessi

La figura a metà di un clown che si completa soltanto riflettendo la propria immagine in uno specchio, porta ad esplorare la dualità che è insita nell’uomo, tra ciò che mostra al mondo e ciò che invece cela, rimanendo “ovunque straniero di se stesso nella danza dell’esistenza”.

È questa l’opera “La danza dell’abisso” – scultura in resina su specchio (2024) – con cui l’artista pompeiano Nello Petrucci prende parte alla 60esima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (20 aprile – 24 novembre 2024).

L’evento artistico, tra i più prestigiosi del mondo, quest’anno è incentrato sul tema “Stranieri ovunque”. L’opera di Petrucci è inserita (insieme a quelle di altri undici artisti internazionali) nel progetto “No man is an island” (Nessun uomo è un’isola) del Padiglione del Grenada curato da Adriano Pedrosa. Il curatore, ispiratosi ai versi del poeta John Donne, riflette sul tema dell’estraneità di ogni individuo, che attraverso la conoscenza dell’altro diventa parte di una comunità.

Petrucci si inserisce in questa riflessione con l’opera “La danza dell’Abisso”, che utilizza le figure altamente simboliche del clown e dello specchio. Il clown protagonista della scultura, scelto da Petrucci come emblema ironico e filosofico al tempo stesso, è metafora

dell’esistenza umana, come egli stesso afferma: «Nonostante le maschere che possiamo indossare, siamo “ovunque stranieri” di noi stessi nella danza dell’esistenza».

Se quella del clown è una figura contraddittoria, che esprime bene le sfaccettature della personalità umana, lo specchio porta il visitatore a riflettere su sé stesso e sulla propria complessa interiorità. Esso rappresenta visivamente la divisione interna all’uomo, tra ciò che mostra al mondo esterno e ciò che si cela. L’opera sarà visibile fino al 24 novembre 2024 presso il Padiglione del Grenada della 60esima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Nello Petrucci (1981) è un artista visivo e filmmaker italiano che vive tra Pompei e New York.

Si è distinto per il suo stile che combina “il collage”, con la sovrapposizione di manifesti presi dalla strada, e le stampe in “halftone”. Questa fusione creativa dà vita a un universo artistico coinvolgente, ricco di suggestioni e simbolismi, che ispira profonde riflessioni sulle questioni sociali più urgenti del nostro tempo.

Inizia la sua carriera come filmmaker, ha studiato cinematografia a Roma presso la N.U.C.T. prima di laurearsi in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha collaborato con registi cinematografici come Martin Scorsese, Ari Taub, Manetti Bros e Antonio Capuano. Ha esposto le sue opere in musei, gallerie, ambasciate e altre sedi istituzionali in diversi paesi del mondo.

Con il suo lavoro “The Essence of Lightness“, è stato l’unico artista italiano ad esporre nel World Trade Center di New York come parte del progetto della Silverstein Foundation.

Le sue radici e l’influenza dello stile di pittura pompeiana sono spesso evidenti nelle sue opere, che lo hanno reso uno degli artisti di street art più rispettati del momento. È noto anche per il suo impegno sociale, utilizzando immagini comunicative con un simbolismo diretto e potente per esprimere le proprie opinioni e preoccupazioni su questioni come la giustizia sociale, l’uguaglianza, la diversità e l’ambiente. L’arte come strumento per il cambiamento sociale è un tema centrale nel lavoro di Petrucci. Ha realizzato diverse opere, sculture e installazioni che hanno attirato l’attenzione mediatica, come la scultura “Plastic River”, una balena realizzata con plastica riciclata, esposta nella piazza di Pompei. Petrucci ha diretto diversi cortometraggi che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Il suo ultimo lavoro, “L’Ultimo Whisky con il Cappellaio Matto“, è stato nominato per un Globo d’Oro nel 2020. È il direttore artistico del Pompei Street Festival, una manifestazione internazionale di street art che si tiene ogni anno a Pompei.

Il suo impegno per il sociale a sostegno delle comunità bisognose diventa un importante progetto per la sua attività creativa: “Art helps people”. Questo programma rappresenta un fondamentale contributo alla missione di utilizzare l’arte come strumento per migliorare le condizioni di vita delle comunità bisognose.

Il suo lavoro continua a ispirare e coinvolgere il pubblico in tutto il mondo, rendendolo una figura di rilievo nella scena artistica contemporanea. Sarà presente alla 60esima Biennale d’arte di Venezia 2024 con la scultura “La danza del abisso”.

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