La Grande Banda del Cilento
Diretta dal Maestro Nicola Pellegrino
Ospite della
festa del Volto Santo e della municipalità di Tagliacozzo
Tagliacozzo, Domenica 7 aprile, Piazza dell’ Obelisco e Piazza Duca degli Abruzzi, ore 10 matinée, ore 17 passeggiata musicale, Piazza duca degli Abruzzi, Concerto ore 18,30
Strike up the Band: a Tagliacozzo la Grande Banda del Cilento
Sarà la formazione cilentana diretta da Nicola Pellegrino a firmare la festa del comune abruzzese nelle sue due splendide piazze. In programma il repertorio marciabile di alta tradizione e le trascrizioni del Nabucco, Boris Godunov e Traviata
“Strike up the band” è una celeberrima song di George Gershwin, che esprime splendidamente la sferzata d’energia che sa regalare la banda quando sfila e quando si esibisce in concerto, nel cosiddetto servizio di piazza. Il comune di Tagliacozzo, per la sua festa, ovvero quella del Volto Santo – in calendario il sabato e la domenica dopo Pasqua – da sempre la festa della Municipalità della Città, che l’amministrazione comunale si impegna ad organizzare, ha scelto per questa domenica 7 aprile, la grande tradizione
della scuola di fiati salernitana, rappresentata dal Premiato Concerto Bandistico – La Grande Banda del Cilento – diretta dal M° Nicola Pellegrino. E’ una festa particolare, questa di Tagliacozzo, molto sentita, che rievoca un evento di circa quattrocento anni fa. Infatti, in data imprecisata, a cavaliere tra il XVII e il XVIII secolo, un Principe di Casa Colonna, Duca di Tagliacozzo, fece dono all’ Università, del dipinto raffigurante l’immagine del Cristo sofferente impressa sul velo della Veronica. La donazione del Principe di Casa Colonna riguardò anche alcuni beni immobili, la cui rendita è destinata alle esigenze di spesa per gli annuali festeggiamenti. La tela, custodita dalle Monache benedettine del Monastero dei S.S. Cosma e Damiano,
reca sul retro due iscrizioni. La prima, con grafia del XVIII secolo, recita “Questa Sacratissima immagine l’ha toccata il Sacratissimo Volto Santo di Nostro Signore Gesù Cristo che si conserva nella Basilica Vaticana in Roma ed è la sua vera Effigie”. La seconda “Questa Sacra Effigie nel luglio del 1896 fu fatta restaurare dal Prosindaco D. Giuseppe Valentini”. Il cerimoniale di questa ricorrenza, unica per la fusione tra l’aspetto religioso devozionale e quello civile e laico, vuole che il Sindaco di Tagliacozzo con la Giunta e l’intero Consiglio Comunale, alla sera del sabato, siano accolti dal Parroco della Chiesa Madre dei Santi Cosma e Damiano per ricevere dalla Madre Badessa delle Monache benedettine la Sacra Effigie ed esporla alla venerazione dei fedeli. L’indomani, nella Piazza dell’Obelisco, da un balcone appositamente parato viene mostrata alla folla, mentre il Prelato tiene l’omelia al popolo presente. Al termine della predica, viene impartita la benedizione, mentre la fontana dell’Obelisco manda in aria i propri zampilli e le campane suonano a festa, tra scambi di “colombelle e cavallucci”, dolcetti confezionati dalle stesse monache. Nel pomeriggio, al termine del canto dei Vespri, il Sindaco restituisce il Volto Santo alle Monache a cementare quell’indissolubile “legame” con la Chiesa locale, esempio di unità e civiltà della comunità di Tagliacozzo. “La festa che come municipalità e come comunità ci apprestiamo a solennizzare è l’evento principale della nostra Città – ha dichiarato il Sindaco Vincenzo Giovagnorio – e rappresenta la nostra identità, riassuntiva delle tradizioni e delle memorie più care ai tagliacozzani. Dal Consiglio comunale del sabato mattina, per la consegna delle civiche benemerenze a persone e associazioni meritevoli, al ritrovarsi in Piazza dell’Obelisco per il rito culminante con la benedizione del Quadro, fino al godere delle note della banda che, quest’ anno porterà qui la grande tradizione della scuola di fiati salernitana, che annualmente tiene il concerto a chiusura della festa, tutto è legato da un afflato comune, indicativo di quanto, questa nostra Comunità, oggi come ieri, senta il bisogno di stare insieme e di condividere, con tante persone che vengono da fuori, l’occasione più importante, il bene spirituale più prezioso e vitale che possiede”. Diversi i punti salienti del programma della due giorni a partire dalla Commemorazione dell’ LXXX anniversario della celebrazione della Pasqua ebraica del 7 aprile del 1944 celebrata dalla famiglia Orvieto-Pacifici con l’aiuto di Don Gaetano Tantalo, in epoca di rastrellamenti nazisti, il concerto nel bel Teatro Talia “Pacem in Terris” con l’Orchestra giovanile della Diocesi dei Marsi diretta da Massimiliano De Foglio e la domenica la musica col giro d’apertura che vedrà protagonista il Complesso bandistico Città di Tagliacozzo e matinée, promenade e concerto con la Grande Banda del Cilento.“Sono onorato dell’ invito del Sindaco Vincenzo Giovagnorio – ha affermato il M° Nicola Pellegrino – che ha scelto la grande Banda del Cilento, formazione giovane nata solo quattordici anni, or sono, quasi per gioco, presso l’ Istituto comprensivo “Gino Rossi Vairo” di Agropoli. Una banda che suona con l’obiettivo di incuriosire ed emozionare il pubblico, e non solo intrattenere frutto di un bilanciato amalgama di giovanissimi musicisti dei licei e professionisti dei conservatori campani. Una formazione la nostra che si fa forte del direttore artistico Raffaele Papa, il quale ha scelto per questo prestigioso evento, promosso da dirigenti che ben conoscono la musica – promotori, tra l’altro, di un ormai storico festival estivo di rilievo nazionale – non imponendo alcun limite alla scelta dei vari programmi, la nostra trascrizione del Nabucco di Giuseppe Verdi, che verrà eseguita durante il matinée, repertorio marciabile di grande tradizione con le perle composte da Giovanni Orsomando, Ernesto Abbate, Nicola Centofanti, Francesco Marchesiello e tanti altri, per la promenade pomeridiana mentre, per il concerto serale, in programma ancora due trascrizioni da opere il Boris Godunov di Modest Petrovič Musorgskij e la Traviata di Giuseppe Verdi, con solisti il flicornino di Antonio Fedullo, il flicorno soprano di Giovanni Milo, il flicorno tenore di Vincenzo Tangredi, Giovanni Reda al baritono e Massimiliano Luciano in veste di clarinetto concertista, riservando il finale alla musica leggera con Carrambata di Walter Farina e altre pagine dedicate ai fiati”.