INIZIATIVE RELIGIOSE E CIVILI PER SANT’ANNA A PANDOLA DI MERCATO SAN SEVERINO

INIZIATIVE RELIGIOSE E CIVILI PER SANT’ANNA A PANDOLA DI MERCATO SAN SEVERINO

Paese che vai, patrono (o patrona) che trovi. E, come da tradizione, fervono i preparativi per festeggiare questo o quel santo (o santa) che dir si voglia. L’intera penisola si volge ai santi protettori con fiducia e rafforzando, cementando, l’unità delle comunità con iniziative e manifestazioni. Alcune davvero interessanti, etnograficamente, e che spesso si perdono nella notte dei tempi. Così accade – ancora ai giorni nostri – a Mercato San Severino. Che “vanta” tanti taumaturghi e/o “divi” invocati: S Vincenzo Ferreri, venerato nella chiesa di S. Giovanni al capoluogo; S Vincenzo martire (frazione S Vincenzo; patrono dei vignaioli); la Madonna del Rosario (ancora al capoluogo). Inoltre, il patrono dell’antico stato di Sanseverino [sic!] è S Rocco di Montpellier. L’antica universitas (o stato) di San Severino giungeva fino a Penta di Fisciano (infatti qui vi è la chiesa con il simulacro del patrono); a Castel San Giorgio e a Siano. Due località dove la ricorrenza del 16 agosto è molto sentita; in particolare a Siano si assaggiano, in tale occasione, le celebri braciole di capra e la percoca (pesca gialla) “inzuppata” nel vino.

Rigorosamente rosso. Ma focalizziamoci, per il momento, sulla santa di questi ultimi e più recenti giorni: la nonna di Gesù Cristo e la madre della Madonna, ovvero Sant’Anna. Il 26 luglio prossimo venturo. La cui devozione è molto sentita nella popolosa frazione Pandola. Una comunità coesa e unita, tra le ben ventidue che costellano e che formano San Severino, ancora pregna di antichissime ritualità. Come, del resto, la vicinissima frazione di Acigliano. Occorre però sapere che, da tempi immemori e ancestrali, non correva buon sangue – diciamo così – tra le frazioni limitrofe. Dagli screzi e dalle rivalità del passato, si dice

sia nata la tradizione del Ciuccio di Fuoco ad Acigliano. Anche se – in realtà – la genesi di questo rito è molto più complessa e articolata di quanto non si pensi. Comunque sia, tra Pandola e Acigliano si venerano rispettivamente Sant’Anna (Pandola) e la vergine Assunta in Cielo (Acigliano). A Pandola – dunque – si stanno effettuando i preparativi per omaggiare degnamente la santa protettrice. Iconologicamente e iconograficamente raffigurata vestita di verde. Simbolo di fertilità e abbondanza, come la terra. Una vecchia e suggestiva leggenda insinua che le donne della frazione, volendo rimanere incinte, mettevano le orine dietro la porta. Per farle, diciamo, “benedire” e/o “fecondare” dalla santa. Secondo altre consuetudini

antropologiche e culturali, Sant’Anna sarebbe “a padrona de muschilli”, dei moscerini: è proprio a luglio, infatti, che ai lampioni si “concentrano” miriadi di questi fastidiosi insetti. Ancora, dal punto di vista gastronomico, proprio nel periodo di Sant’Anna si cominciavano a preparare i capponi per Natale. Quelli riusciti, evirati, male venivano cotti nello strutto o sugna (in vernacolo: ‘nzogna) ed è così che nasce il cosiddetto pollo “scucchiato” o “scuppettiato”. Infine, nostre preziose fonti orali – purtroppo scomparse – suggerivano che per Sant’Anna (almeno a Mercato San Severino) si scavavano le zucche per mettervi una candela all’interno – proprio come ad

Halloween. Tornando a Pandola, la tradizione di celebrare la santa (anche a Pellezzano vi è una fede vivace, come nel Sanseverinese) lega ancora di più i residenti, nell’approntare ricchi calendari di kermesse, eventi, happening. Sia religiosi che civili. Tra questi ultimi, ad esempio, le tanto accorsate fiaccolate in onore della madre di Maria Vergine. Con la partecipazione dei devoti di tutta la zona. E, poi, ci sono sempre stati avvenimenti, spettacoli, momenti di condivisione. Soprattutto, negli ultimi anni, grazie all’impegno dell’assessore alla Cultura Enza Cavaliere e ad alcune associazioni locali. Ne ricordiamo, tra altre, “Il castello” e “Associazione giovanile Sant’Anna”. Veniamo adesso al ricco programma di occasioni previste per il 2022, dopo i lunghi mesi bui della

pandemia – anche se i contagi, a livello nazionale e internazionale, sono ancora ben lungi da debellare. Tutto è pronto per poter iniziare. Il recente manifesto, stilato dal comitato festa e siglato dal vicario foraneo don Marco Carpentieri nonché dal parroco, don Giuseppe Laterza, offre i seguenti spunti di celebrazioni e attività (anche laiche): dal 17 al 25 luglio, nell’omonima chiesa pandolese, la consueta novena. Alle 18.30 il Santo Rosario e alle 19 la celebrazione della Messa. Domenica 24 luglio, tutto dedicato alle celebrazioni eucaristiche: alle 8, prevista una Messa della Congrega “S. Maria della Libera”; alle 19 ecco la Messa per i portatori (dalle 17.30 alle 18.30 – invece – le confessioni di detti portatori). Martedì 26 luglio, data in cui si onorano Anna e Gioacchino, a partire dalle 4 del mattino e fino alle 11 è tutto un tripudio di Sante Messe. Poi si terrà un’ulteriore celebrazione alle 19. Tutte queste Messe saranno officiate da sacerdoti di tutto l’hinterland: ad esempio don Laterza officerà alle 4; alle 5 sarà la volt

a di don Charles Kassehin. Alle 6, presiederà don Raffaele De Cristofaro. Per le 8 ecco don Gianluca Cipolletta. Alle 11 ci sarà la Messa più solenne, rivolta in particolare a coloro che portano il nome di Anna. Tutto animato dalla corale “Dei Gloriae cantores”. Alle 19, la Messa prevederà la benedizione delle partorienti e dei bambini. Poi vi sarà la consacrazione della parrocchia alla patrona. Si terrà anche un’esibizione della prestigiosa corale polifonica (amatoriale) “Angelicus” – da molti anni attiva a Pandola; a San Severino e su tutto il territorio nazionale – con concerti e kermesse anche all’estero. L’intera serie di manifestazioni è facilmente scaricabile e osservabile dai/sui principali canali social di San Severino. Non si dimentichino le iniziative per domenica 31 luglio, quando alle 19 partirà la classica processione della sacra effigie. Il corteo toccherà le principali vie di Pandola e di San Severino. Basta accedere al cartellone/programma affisso e/o presente on line. E arriviamo al programma civile: alle 21.30 di domenica 24 luglio, ecco l’arrivo della fiaccolata. Come sempre organizzata dall’associazione giovanile succitata (“Sant’Anna”). Domenica 31 luglio, per di più, appuntamento con la banda “Città di Bracigliano” e il suo concerto – previsto in serata. A concludere e/o coronare il tutto, non potevano certo mancare i fuochi d’artificio. Alle 24, grazie alla presenza della nota ditta “Salvati Fireworks”. Vogliamo poi citare, in questo nostro servizio, una meritevole e opportuna iniziativa. A cura degli alacri giovani (e/o meno giovani) operatori della Caritas locale. Realtà che si è sempre attivata e prodigata per i meno abbienti; per i soli; per coloro che non sono fortunati come tutti noi. Sia a Pandola che al capoluogo di San Severino, esistono le Caritas più attente ai bisogni e alle esigenze (spesso vere e proprie emergenze) degli umili; degli invisibili; dei derelitti più sfortunati ed emarginati dalla società. Entrambe le associazioni creano tante occasioni di dialogo con i più poveri, nonostante anche l’avvento del Covid. In modo da essere sempre al fianco di chi è debole e/o cade. La parrocchia “Santi Fortunato e Magno in S. Anna” attua: “Una luce per Sant’Anna, una luce per i poveri”. Durante tutti i festeggiamenti, gli operatori sopra menzionati offriranno delle candele, più che altro dei lumini, a chi volesse – anche – portarle/i a casa. I proventi delle offerte, per ricevere il lume, verranno devolute per gli assistiti (e purtroppo sono tanti) della Caritas parrocchiale di Pandola. Veramente una cosa lodevole, benemerita. Si spera siano in molti a contribuire all’acquisto delle luci, per attuare un piccolissimo momento di beneficenza.

ANNA MARIA NOIA

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