La pubblicazione delle Opere Complete di Nino Buccellato da parte di Marietti 1820 (Opere Complete

In occasione dell’inaugurazione della Biblioteca del Convitto Nazionale e Médiatéque francaise, il Convitto Nazionale il Comune di Salerno con Alliance Francaise e la Casa Editrice Marietti 1820 presentano “Nino Buccellato – Opere Complete Testi editi e inediti”.

L’evento si terrà nell’auditorium del Convitto Nazionale Statale T. Tasso (piazza Abate Conforti 22, Salerno), sabato 8 ottobre ore 18.

Intervengono: Claudio Naddeo – Rettore del Convitto Nazionale T. Tasso di Salerno, Vincenzo Napoli – Sindaco di Salerno, Renata Narducci – Presidente sez. provinciale Alliance Franceise, Lise Moutoumalaya – Madame la Consule Generale de France a Naples, Monica Guerzoni – Giornalista de Il Corriere della Sera, Federico Sanguineti – Prof. Ordinario di Filologia Italiana Università di Salerno.

Leggono: Benedetta Buccellato, Andrea Carraro, Enrica Origo, Pio Stellaccio

Nino Buccellato, Opere Complete

La pubblicazione delle Opere Complete di Nino Buccellato da parte di Marietti 1820 (Opere Complete – editi e inediti, Bologna, dicembre 2021) consente alla comunità dei lettori di riallacciare il filo di uno scambio culturale interrottosi da qualche decennio. L’ultima raccolta di poesie dello scrittore è del 1973 (Uomo di terra – De Luca, Roma); da ultimo, nel 1981 Nino Buccellato pubblica “Ritratto allo specchio” (per l’editore Lo Faro), uno scritto autobiografico. Grazie a questa nuova iniziativa editoriale, è possibile oggi approfondire e seguire in tutti i suoi sviluppi l’intera produzione poetica e narrativa di Nino Buccellato, edita ed inedita. Inoltre, in appendice è pubblicato per la prima volta il Diario di prigionia (1943-1945), una trascrizione postuma, a cura dei figli, di quanto annotato dall’Autore, durante la prigionia, sui margini delle pagine di una Fedra di D’Annunzio. Si tratta della testimonianza immediata, dunque necessariamente frammentata, dell’esperienza vissuta, di riflessioni profonde sulla vita, sulla libertà, sulla dignità e sulla sofferenza: tutti temi che troveranno ampia eco nelle successive opere di Nino Buccellato.

Il volume si apre con un approfondito saggio introduttivo di Alessandro Zaccuri (Il mestiere del pigro), che non solo ha il merito di offrire al lettore un quadro di insieme dell’opera dell’autore siciliano, ma di cogliere allo stesso tempo essenziali aspetti della poetica, della personalità e della sensibilità di Nino Buccellato.

Ritratto allo specchio è presentato dall’Editore a mo’ di prefazione del volume, in quanto offre le coordinate di vita vissuta e di esperienze culturali e umane entro le quali collocare l’opera dello scrittore.

Seguono nel volume i racconti de Il vulcano non si spegne, raccolta pubblicata dall’editore Macchia nel 1953 con la dedica “A mio padre e a mia madre … perché [nel libro] vive quel mondo che fu la stessa vostra vita”. I protagonisti di questi racconti sono paesani della provincia trapanese o palermitana o della stessa Castellammare del Golfo: “Ho staccato [le vicende e i protagonisti] dal nostro ambiente siciliano tanto simili a quelli che abbiamo conosciuti insieme nel nostro paese. … [Nel leggere i racconti] vi divertireste, come assistendo alla proiezione di un film girato nel nostro paese, con figure del luogo”. Così Nino Buccellato si rivolge ai genitori, allora già scomparsi, nella dedica che precede i racconti. Si tratta di storie e personaggi filtrati, senza togliere nulla al realismo, attraverso l’ironia e un sentimento di compartecipazione emotiva o anche di compassione, come afferma Aldo Vallone nell’introduzione ai racconti.

Marietti presenta poi con il volume due raccolte inedite di racconti: “Onorevoli o quasi” e “Due strade per il cielo”. Anche queste due opere hanno al centro la vita della provincia siciliana, ma ora lo sguardo si allarga alla Roma del dopoguerra, fino agli anni Settanta, con riferimenti al sottobosco politico di quegli anni e con un occhio particolare per tanti personaggi umili, vittime dei paradossi paralizzanti della burocrazia ministeriale romana. Anche in questi racconti prevale un sentimento di ironia, che però non assume mai il tono del sarcasmo. Emerge sì il gusto per il paradossale di tante vicende dolorose, che sono sempre raccontate comunque con senso di umanità e solidarietà.

Le soste” (Vallecchi, Firenze, 1966), “Uomo di terra” (De Luca, Roma, 1973) e “Ossidiana” (edito per la prima volta), costituiscono le tre raccolte di poesie di Nino Buccellato e sono tutte pubblicate nel volume. La poesia di Buccellato, “poesia notevole” come ebbe a definirla Giuseppe Ungaretti nel 1967, “… documenta la sua [di Buccellato] varia vocazione: l’istanza sociale, la sollecitazione autobiografica, l’emozione metafisica” (così G.Gangi) e, ancora, l’amore per la propria terra, l’inquietudine esistenziale, la memoria dei propri affetti e dell’infanzia. Si tratta di “brevi essenziali composizioni che quasi nulla concedono alla sonorità, affidate esclusivamente a sorgenti di suono “. Quando però ”il silenzio è più vasto, più prepotente, proprio allora traspare ciò che la parola ha evitato di dire.” (sempre Gangi). Si completano così, con il non detto, la complessità e la profondità, ma nello stesso tempo l’immediatezza e l’efficacia comunicativa della poesia di Nino Buccellato.

Quarta di copertina:

NINO BUCCELLATO (Castellammare del Golfo, Trapani, 1915-Roma 1983), poeta, scrittore, insegnante, giornalista, è stato sindacalista, segretario particolare in vari Ministeri e, per otto anni, ha lavorato alle Relazioni culturali del Ministero degli Esteri; quindi come rettore preside dei Convitti Nazionale di Stato. Dal 1968 al 1980 è stato Rettore Preside del Convitto Nazionale di Salerno.

Laureatosi in letteratura italiana con Natalino Sapegno su Giovanni Verga e il Verismo, mostra avversione per il fascismo (e viene periodicamente richiamato perché non partecipa alle adunate). Sottotenente dell’Esercito, allo sbarco degli americani in Sicilia viene condotto in Africa per una prigionia che dura due anni: Biserta, Chanzy, Orano, Casablanca.

Narratore sulle terze pagine di molti quotidiani (dal Giornale d’Italia alla Nazione, da Roma al Giornale di Sicilia), nel 1953 pubblica da Macchia il volume di racconti Il vulcano non si spegne, accolto con molto favore dalla critica; e per due novelle della raccolta Buccellato riceve l’incarico di preparare soggetti cinematografici. Seguono due libri di poesie, Le soste (Vallecchi 1966), definite da Ungaretti “notevoli” e tradotte anche all’estero, e Uomo di terra (De Luca 1975). Lascia le raccolte inedite Due strade per il cielo, Onorevoli o quasi, Ossidiana, qui pubblicate per la prima volta.

Nel 1979 riceve dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini la medaglia d’oro al merito della Scuola della Cultura e dell’Arte.

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