**L’INCREDIBILE vicenda degli Uffici per il Centro per l’impiego e del vecchio Piano di Zona: IL COMUNE DI SCAFATI NON RISCUOTE I SUOI CREDITI E CONTINUA NEGLI SPERPERI, MA PER I CITTADINI NON CI SONO MAI SOLDI**
Scafati è sull’orlo del dissesto finanziario, con il debito del Comune che negli ultimi due anni non solo non è diminuito, ma è notevolmente aumentato. Non lo diciamo noi, ma i bilanci dell’Ente e le relazioni dei Revisori dei Conti.
Dinanzi a questo fatto e dinanzi ai propri evidenti fallimenti, nella palese mancanza di risposte ai bisogni e ai diritti quotidiani degli scafatesi, il Sindaco canta sempre la solita canzone: non ci sono soldi, hanno ereditato una situazione difficile (dice, il Sindaco).
Situazione difficile che però – per inerzia, incapacità o complicità con il passato – ci si ostina a non affrontare. Molti degli attuali amministratori, Sindaco in testa, d’altronde hanno avuto responsabilità con ruoli di primissimo piano anche nelle precedenti amministrazioni.
La duplice vicenda, dell’Ufficio di collocamento e del disciolto Piano di Zona S1, sono da questo punto di vista emblematiche.
Tramite interrogazioni consiliari di Insieme Per Scafati , ad esempio, abbiamo appreso che Il Comune ha un credito di 300.000 euro, accumulato in più di un decennio, verso altri comuni del comprensorio, per il fitto della sede del Centro per l’Impiego di via Terze.
Con Comuni come Sarno ed Angri che devono al nostro Ente circa 100.000 euro ciascuno. E la diffida e la messa in mora per recuperare questi fondi sono state eseguite solo il 13 luglio di quest’anno, dopo nostre numerose sollecitazioni in Consiglio comunale e nelle Commissioni.
Così come, sempre con una nostra interrogazione, abbiamo appreso che ad oggi, dinanzi ai circa 4 milioni di euro di debito che il Comune di Scafati ha accumulato come capofila del vecchio Piano di Zona, e rispetto ai quali gli altri Comuni non hanno versato un centesimo, nessuno sa se e come si stia procedendo verso gli altri Enti per il recupero di questa ingente somma.
Né si capisce come sia stato possibile accumulare un tale debito senza che nessuno proferisse parola: perché non si indaga a fondo sulle responsabilità? Perché non ci si attiva concretamente per esigere il dovuto dagli altri Comuni?
In questo la continuità di gestione, nelle pratiche e anche nelle persone, tra le vecchie esperienze amministrative e quella attuale, appare purtroppo evidente e dannosa.
Ma le domande sono tante.
Perché il Comune si ostina a pagare un fitto molto salato ad un privato per il Collocamento, anziché usare uno dei propri immobili, come gli uffici della ex Geset?
Perché il Comune di Scafati prima di fondare l’azienda “Comunità sensibile” con altri Comuni, non ha preteso che prima si saldassero i debiti che quegli Enti avevano con la nostra comunità?
Insomma, perché per le inefficienze e le colpe di altri, a pagare devono sempre essere i cittadini scafatesi?
Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.
Carmine Pecoraro