SALERNO BAROCCA
“In cordis cordae”
Presenta
E N S E M B L E L E T R O T U L Æ
VOLEZ VOUS QUE
JE VOUS CHANT…
Salerno, venerdì 21 ottobre ore 20,30 Chiesa di San Giorgio
INGRESSO GRATUITO
Info:emioliaaps@gmail.com;cell.3381094280;@emiolia.aps(INSTAGRAM); @emiolia.aps(FACEBOOK)
Salerno Barocca: ricomincio dal Medioevo
Venerdì 21 ottobre, alle ore 20,30, appuntamento della stagione concertistica “In cordis cordae” promossa dall’Associazione Culturale Emiolia, che proporrà nella Chiesa di San Giorgio, un viaggio musicale con l’Ensemble Le Trotulae
Ritorna la grande musica a Salerno con l’Associazione Culturale Emiolia, che prende il nome dalla figura simbolo del mutamento ritmico, presieduta dal controtenore Pasquale Auricchio, con una serata particolare del cartellone della stagione concertistica 2022 dal titolo “In cordis cordae”, che ci accompagnerà sino al 23 dicembre, in collaborazione con il Touring club di Salerno, l’Arcidiocesi salernitana e col patrocinio morale del Comune di Salerno. Sguardo sulla musica medievale, venerdì 21 ottobre nella Chiesa di San Giorgio, quando alle ore 20,30 dall’ Ensemble Le Trotulae , formatosi tra le mura del liceo musicale “Alfano I”, composto da Ilaria De Dominicis all’arpa e al dulcimer, Lau Fortino al canto e viella, Federica Mastantuono al traverse, e Guido Pagliano loro mentore e direttore ai flauti e alla viella, ci condurranno in un viaggio musicale tra le diverse forme della canzone medioevale, attraverso l’esecuzione di brani, alcuni in versione strumentale, tratti dai principali repertori monodici dal XII al XIV secolo, dai canzonieri trobadorici alle Cantigas de Santa Maria e de amigo ai Carmina Burana. Ascolteremo canti devozionali spagnoli che, attraverso le lodi alla vergine Maria, le canticulas raccolte da Alfonso X di Castiglia, che narrano i miracoli della Vergine, e segnano la contaminazione moresca in musica, come quella del sapere della nostra Schola, essendo imparentate con lo zajal arabo. Alcuni brani tratti da Llibre Vermell del Monastero di Montserrat, il libro vermiglio, così detto per il colore della sua copertina, redatto alla fine del XIV secolo, ci documenta sui miracoli della Madonna e sul pellegrinaggio all
a montagna sacra. I miracoli della Vergine Nera erano certamente già conosciuti nel secolo precedente: infatti sei delle “Cantigas de Santa Maria”, della fine del XIII secolo, ci raccontano nell’antica lingua gallego-portoghese di come la Madonna Nera di Montserrat avesse salvato delle pellegrine e dei pellegrini e miracolato sia i monaci che la stessa chiesa da furti e distruzioni. Era tale la sua fama di Vergine pietosa e riconoscente che sempre un maggior numero di pellegrini salivano fino a Lei per lodarla o per chiederle perdono, un po’ come si chiedeva il consulto del medico Trotula. Ascolteremo, poi il popolare Kalenda Maya di Raimbault de Vaqueiras, scritto in un momento di grande tristezza dell’autore, essendo stato separato da Beatrice, figlio di Bonifacio I per le calunnie di cortigiani malevoli. Passaggio in terra tedesca con il Palastinalied di Walther von der Vogelweide Nu al’ erst in forma strumentale, prima di intonare due Carmina Burana Tempus transit gelidum, la cui melodia vuole evocare il risveglio della natura che piano piano, sotto i raggi del sole dischiude le sue bellezze e Tempus est iocundum uno dei più famosi canti goliardici medievali inneggianti alla spensieratezza della gioventù, ai primi amori, alle prime esperienze carnali e soprattutto al vino, indivisibile compagno di Eros, che rende l’uomo conviviale e loquace e accende la donna agli ardori di Venere.
In questo meraviglioso contenitore di profumi e colori chiamato Mediterraneo, la musica, tra le altre arti e scienze, si arricchìsce dalla fusione di culture diverse ed importanti. Senza forzature e violenze, la civiltà cristiana, ebraica, ed araba riuscirono sapientemente ad amalgamarsi in campo culturale, sia in Spagna che in altre terre d’Europa come la Sicilia e la Provenza. Il pubblico sarà portato ad immaginare di essere in quel cortile dove, Martin Codax affida al mare le malinconie di una donna che spera nel ritorno dell’amato. Ondas do mar è il ricordo di una tradizione che va recuperata e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli.
L’ENSEMBLE TROTULÆ è un gruppo giovanile che si dedica alla esecuzione della musica antica e in particolare del repertorio medievale e rinascimentale utilizzando copie di strumenti storici, messi a disposizione dall’associazione Antica Consonanza di Salerno. Il nome del gruppo vuole essere un omaggio a Trotula, la più nota figura femminile di studiosa attiva nella Scuola Medica Salernitana, vissuta all’epoca di Alfano I e discendente della nobile famiglia dei de Ruggiero. Nel corso della sua giovane attività Le Trotulæ hanno avuto modo di farsi apprezzare esibendosi in diversi spazi storici di Salerno in occasione di varie manifestazioni culturali tra cui la recente partecipazione alla XXX edizione della “Fiera del Crocifisso ritrovato” con un concerto tenutosi all’Arco Catalano e ispirato alla figura e alle gesta di Roberto il Guiscardo. Dal 2020 il gruppo collabora con l’associazione salernitana di danza storica “Il Contrapasso” diretto da Lella Lembo eseguendo le musiche per lo spettacolo “Donne, amanti, sovrane” rappresentato al Teatro dei Barbuti di Salerno e, più di recente, per uno spettacolo di danze del periodo “regency”. Parteciperà inoltre alla rievocazione delle Nozze di Ippolita Sforza che si terrà prossimamente a Napoli. Il gruppo si avvale del sostegno artistico dell’associazione culturale Antica Consonanza di Salerno che da oltre 25 anni si dedica allo studio e alla riproposizione all’ascolto di musiche dal Medioevo al Barocco con l’utilizzo di copie di strumenti originali e di una prassi esecutiva storicamente informata.