Il teatro delle Arti
Presenta
Federico Sanguineti
Temi svolti
Di Storia Letteraria
A uso di docenti e di discenti
Tempesta editore collana Filologia minima essenziale
Dialogano con l’autore Olga Chieffi e Monica De Santis
Info.: Salerno, giovedì 20 maggio, ore 10, Teatro delle Arti, Via Guerino Grimaldi,segreteria@teatrodellearti.com +39 089 221 807. INGRESSO GRATUITO
I temi svolti di Federico Sanguineti
Venerdì 20 maggio, alle ore 10, presso il Teatro delle Arti, l’autore, in dialogo con Olga Chieffi e Monica De Santis, presenterà la sua ultima opera “Temi svolti di Storia letteraria -a uso di docenti e di discenti” in libreria per le edizioni Tempesta
Quanti significati ha la parola Tèma? E’ una parola che deriva dal greco théma-atos che sta per ciòche si pone, dal tema di tìthemi, porre, collocare, e il termine svolgere, che lo segue? È il liberare, lo sciogliere, l’uscir fuori da impacci o legami, o da ciò che, comunque, avvolgeva. Questa l’essenza dell’ultima opera di Federico Sanguineti “Temi svolti di Storia letteraria -a uso di docenti e di discenti” in libreria per le edizioni Tempesta, per la collana Filologia minima essenziale, che venerdì 20 maggio, alle ore 10, presso il Teatro delle Arti, l’autore, in dialogo con Olga Chieffi e Monica De Santis, presenterà ad una platea composta da studenti delle scuole superiori, dai loro docenti e dirigenti scolastici e di quanti vorranno esserci per prender parte a questa rivoluzione che è alla base di una nuova storia letteraria. Gli studenti saranno “iniziati” allo stile di Federico Sanguineti, che è un approccio all’opera, è un incrocio tra il porsi “vergine” al cospetto della pagina, ma allo stesso tempo, lascia trasparire un lavoro di ricerca e deduzione intensissimo, che è alla base della sua ricerca. Il messaggio lanciato sarà quello di non sottostare a quella concatenazione di sistemi e imposizioni, blocchi marmorei, sotto cui aggobbire, ma far ricerca e interpretazione in prima persona, d’ispirazione e immediato riferimento. Un metodo, secondo il quale ciò che rimane nascosto non stabilisce il limite e lo scacco dell’interpretazione, ma ne costituisce il terreno fecondo, ove, solo qui un nuovo modus può fiorire e svilupparsi. In quest’ opera, caratterizzata da una sintesi stringente e una scrittura semplice e per “sottrazione”, l’invito è quello di ricominciare dalla paginaletteraria, in difesa della sua bellezza, e ancora, verificare, immaginare, scegliere, analizzare, ideare per conseguire nuove folgorazioni e meraviglie inaudite e nuovi spegnimenti angosciosi, in un avvicinarsi, tendere, aspirare continui a qualcosa che mancherà, che non si otterrà. Diversi i temi che per queste gratificanti letture, pur partendo da spunti attuali ha portato Sanguineti a redigere pagine in cui si è collocato, al giusto posto e in piena libertà di pensiero, in tema con l’essenza del titolo, le donne letterate, il loro operato, la loro influenza sul pensiero al maschile. Ritroviamo, quindi, la denuncia alla borghesia che ha esercitato un vero e proprio femminicidio culturale rendendo invisibili letterate del calibro della Cristina da Pizzano e della Tiraboschi. Ma l’appuntamento con il tema è anche quello spazio per tirarsi fuori da certa scolastica routine accademica, e ritrovarsi in quelle venti righe che diventano numero dopo numero ( cinquanta in questo primo volume) un contenitore vivo, costituito da pareti propizie, ricoperte di humus generante incessantemente nuove nascite e figure, il tema nel senso di fonte, per cui ciò che rimane “nascosto” non stabilisce il limite e lo scacco del pensiero, ma costituisce il terreno fecondo ove, la ricerca e il pensiero possono fiorire e svilupparsi, concimato da esaltante energia e amore.