ASSISTENZA AI PAZIENTI COVID-19: CRITICITÀ PROGRAMMATICA ED ORGANIZZATIVA

ASSISTENZA AI PAZIENTI COVID-19: CRITICITÀ PROGRAMMATICA ED ORGANIZZATIVA

I casi Covid-19 nel presidio Ruggi d’Aragona aumentano di pari passo con l’aumentare della curva epidemiologica. Sia i pazienti che i professionisti impegnati nelle cure ed nell’assistenza continua si sono ritrovati a dover continuare a fronteggiare il virus pandemico creando non poche difficoltà sia nella gestione dovuta ad una carenza cronica del personale, alla mancata programmazione di un percorso definito e alla messa in sicurezza di tutti anche alla luce che il virus è estremamente sottovalutato assimilato attualmente ad una semplice influenza. Alcuni reparti sono attrezzati per la messa a disposizione di stanze dedicate con annesse zone filtro ma carenti di personale incaricato specificamente si determina una promiscuità con ovvio rischio di contagio nel mentre dove mancano gli spazi si ricoverano nella stessa stanza pazienti infetti con utenti no Covid. “Riteniamo doveroso attenzionare alla Direzione Strategica e all’Unità di Crisi Aziendale la necessità di elaborare una programmazione e gestione dei percorsi, poiché seppur lo stato di emergenza sembrerebbe essere finito allo stato continua a mietere vittime quotidianamente   e a contagiare sia i pazienti che operatori. Il continuo rimescolare le carte, restando in tema delle gestione dei posti letto, crea solamente confusione e questo si ripercuote sulla gestione sanitaria vera e propria sia per la carenza di personale dedicato che nella mancanza di un reparto “Multi-Specialistico Covid” commenta il Segretario Provinciale CISLFP Salerno Alfonso Della Porta. Interviene sulla materia anche il Capo Dipartimento Area Sanità Pubblica/Privata Pietro Antonacchio – sottolineando che la verità sembrerebbe essere una ed inconfutabile in quanto i fondi di finanziamento relativi allo stato d’emergenza nazionale non sono più stanziati e purtroppo non si possono fare le nozze coi fichi secchi. Il problema sarà grave sia al Ruggi che all’ASL di Salerno così come in tutta la Regione Campania poiché ho paura che il rischio che i manager cercheranno dio far quadrare i bilanci non prorogando i contratti dei precari assunti durante l’emergenza non è peregrino. Siamo forse arrivati al punto di dover affrontare la attuale situazione e mi auguro che possa essere una confronto unitario con le altre sigle sindacali confederali. Noi siamo aperti ad un confronto con idee chiare e nette e pronti a condividerle con CGIL e UIL, disponibili ma avvertendo che qualora si possano creare ulteriori momenti di attrito sia con le direzioni strategiche delle aziende sanitarie che con le altre organizzazioni sindacali, ci faremo promotori anche da soli di far lievitare una vertenza della sanità salernitana a tutela e garanzia dei livelli essenziali di assistenza, e di tutti i lavoratori precari.

Alfonso Della Porta e Pietro Antonacchio

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