Uno scenario incantevole, con una luna immensa, ha fatto da sfondo ieri sera alla presentazione del libro “Amalfi anni ’50 e ’60

Uno scenario incantevole, con una luna immensa, ha fatto da sfondo ieri sera alla presentazione del libro “Amalfi anni ’50 e ’60 – Alfonso Fusco, fotografo”, a cura di Claudia Bonasi (Puracultura edizioni), avvenuta a Cetara, in piazzale Grotta. L’appuntamento si è svolto nell’ambito della Festa del Libro in Mediterraneo, lungo il filo dell’amarcord, nel segmento “Incontri d’autore” a cura di Alfonso Bottone, ideatore della manifestazione incostieramalfitana.it, giunta alla XVI edizione. Bottone ha intervistato l’autrice del volume, che vanta la prefazione dell’antropologo Vincenzo Esposito, docente Unisa. Il libro è stato realizzato dal Comune di Amalfi in collaborazione con la famiglia Fusco; promosso dall’assessorato alla Cultura è patrocinato anche dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana. il volume, di 120 pagine, ospita 200 scatti accuratamente selezionati e divisi per sezioni, che narrano la Costiera amalfitana all’indomani del dopoguerra. Una narrazione in bianco e nero dove volti, luoghi eventi raccontano uno spaccato di un’Italia meridionale che vuole conquistare serenità e benessere, attraverso. La Divina costiera in quegli anni era meta di vip e personaggi politici, attori e registi, artisti e pin up. Alfonso Fusco, amalfitano, classe 1938 era lì a documentare con la sua rolleiflex un mondo che cambiava. Scomparso da pochi anni, ha operato come fotografo a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60: dal suo archivio, rinvenuto dalla famiglia, migliaia di negativi testimoniano i cambiamenti in corso dalla fine della II guerra mondiale all’inizio della “dolce vita” amalfitana. Fusco punta il suo obiettivo e cattura, in una sorta di neorealismo fotografico, tutto ciò che avviene ad Amalfi in quegli anni: scatti di vita quotidiana – matrimoni, manifestazioni pubbliche, campagne elettorali – ma anche eventi particolari, come le splendide feste con le ballerine dell’Africana o l’arrivo di Jacqueline Kennedy nella Divina. Scrive la Bonasi: “Tra gli scatti di Fusco non mancano quelli fatti all’Africana, il night club frequentato dai vip della dolce vita costiera. Le fantastiche ballerine – prima fra tutte Valy Myers – il potere magnetico e sensuale dei loro corpi che si legge riflesso negli occhi degli spettatori, l’esotismo delle loro performance hanno reso mitiche ed ineguagliabili quelle notti. I carri allegorici del Carnevale di Amalfi, il twist, le bellezze al bagno, i giovanotti in Vespa, la ragazza con i limoni, l’equilibrista in piazza Duomo, nulla sfuggiva all’occhio attento di Fusco che non esitava ad entrare nelle case per rubare uno scatto di intimità, il bacio tra i nonni, la signora che stira, la coppia in posa davanti al primo apparecchio televisivo, vero e proprio status symbol di un’epoca quando erano in pochissimi ad averne uno”. A seguire Bottone ha intervistato lo scrittore ed editore Gabriele Cavaliere intervenuto sul tema “Le invenzioni della cucina amalfitana anni ’50 e ’60”, che ha presentato il volume “Q.B.”, dedicato alla cucina dei grandi chef che hanno interpretato le ricette tradizionali costiere.

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